16/ 07/ 2008
“In Treno”.
Parto dopo sei anni. Non so cosa andrò a trovare ma parto finalmente.
Lascio ogni cosa chiusa in un cassetto compresi anime e corpi, amici, compagni, nemici, gente per sbaglio.
Loro restano, io me ne vado. Piglio 14 ore di treno e mi imbarco senza un briciolo di fiducia.
Le persone non mi piacciono. La gente non la sopporto. Mi stanno sul culo tutti. E stacco la spina, che Firenze la so a memoria, e sogno, ma non mi fido più, o tutti o nessuno, e se non mi fido di me allora neanche di nessun altro.
Ho nascosto da qualche parte il sogno, il viaggio spregiudicato, la speranza, ma non so minimamente dove sto andando a parare, non so cosa troverò, niente di buono, i nervi tesi.
C’è mia madre accanto a me.
16/ 07/ 2008
“Nel Treno”.
<< E quindi son già in treno e tutto sembra scorrere sul filo del rasoio, persino il ragno che zompetta sul mio Mp3… Dopodiché sarò pronta per fare la scugnizza >>.